La detenzione è un’esperienza difficile per chiunque, ma per le persone transgender rappresenta spesso una doppia pena. All’interno delle mura carcerarie, la loro identità di genere viene sistematicamente negata e disprezzata, esponendole a un livello di violenza e discriminazione inaudito.

Nonostante la visibilità crescente dei diritti LGBTQ+ nella società, la condizione delle persone transgender in carcere rimane un tema poco affrontato e spesso ignorato. Queste persone sono costrette a vivere un’esistenza ai margini, dove la loro identità di genere diventa un motivo di esclusione e di sofferenza.

All’interno delle carceri, le persone transgender subiscono quotidianamente violenze psicologiche e fisiche. Vengono spesso chiamate con il nome di nascita, assegnato loro alla nascita, negando così la loro identità sentita. La mancanza di accesso alle terapie ormonali e all’assistenza psicologica specializzata aggrava ulteriormente il loro disagio e compromette la loro salute mentale.

Il sistema carcerario italiano, come molti altri, non è preparato ad accogliere e tutelare le persone transgender. La mancanza di protocolli specifici e di personale formato rende difficile garantire loro i diritti fondamentali e una vita dignitosa.

  • Emarginazione sociale: Molte persone transgender vivono già situazioni di marginalità e precarietà prima di finire in carcere, a causa di pregiudizi e discriminazioni.
  • Violenza di genere: Le persone transgender sono spesso vittime di violenza di genere, sia all’esterno che all’interno delle carceri.
  • Mancanza di accesso alle cure: L’accesso alle terapie ormonali e all’assistenza psicologica è spesso limitato o negato, con gravi conseguenze per la salute mentale e fisica delle persone transgender detenute.

Per migliorare la situazione è necessario un intervento urgente a livello istituzionale e sociale:

  • Formazione del personale carcerario: È fondamentale formare il personale carcerario sui temi del genere e della transgenderità, per garantire un trattamento rispettoso e inclusivo.
  • Elaborazione di protocolli specifici: Occorre elaborare protocolli specifici per la gestione delle persone transgender all’interno delle carceri, garantendo loro il diritto all’identità di genere, all’assistenza sanitaria e alla protezione da ogni forma di violenza.
  • Collaborazione con le associazioni: È importante promuovere la collaborazione tra le istituzioni carcerarie e le associazioni che si occupano dei diritti delle persone transgender, per garantire una presa in carico più efficace.
  • Sensibilizzazione dell’opinione pubblica: È fondamentale sensibilizzare l’opinione pubblica sui diritti delle persone transgender e sulla necessità di combattere ogni forma di discriminazione.

La condizione delle persone transgender in carcere è un’emergenza che richiede un’attenzione immediata e concreta. Solo attraverso un impegno congiunto delle istituzioni, della società civile e di ciascuno di noi sarà possibile garantire a queste persone una vita dignitosa e rispettosa dei loro diritti.

Fabio Fochi, Vicepresidente dei Centri Antiviolenza U.D.i.RE APS